lunedì 27 settembre 2010


ATAC, CGIL CISL UIL: "NO A PRIVATIZZAZIONI"

(OMNIROMA) Roma, 21 set - "In questi mesi - dichiarano in una
nota Alessandro Capitani, segretario generale della Filt Cgil di
Roma e del Lazio, Luigi Pitaccio, segretario generale della Fit
Cisl di Roma e del Lazio e Giancarlo Napoleoni, segretario
generale della Uiltrasporti di Roma e del Lazio - più volte ci
siamo trovati a denunciare una situazione di bilancio della
società capitolina di trasporto (Atac) alquanto preoccupante".
"Contrariamente a quelle che erano le legittime previsioni di
risparmio per effetto della fusione tra le vecchie Atac, Trambus
e Metro - aggiungono - ci troviamo di fronte una realtà
totalmente opposta, tanto da poter ben dire che è stato tradito
l'accordo con le organizzazioni sindacali che, come detto, aveva
tutt'altre aspettative". "La triplicazione delle perdite in poco
più di un anno di gestione dell'attuale ad Adalberto Bertucci -
rilevano - da una parte ha indotto la proprietà a passare al
setaccio i conti della nuova Atac attraverso ispettori nominati
dal sindaco stesso, dall'altra ci induce a investire della
faccenda direttamente il sindaco, onde evitare di arrivare a un
punto di non ritorno visto e considerato che i continui
solleciti a intervenire rivolti all'assessore di riferimento non
hanno sortito effetti". "In attesa dell'interessamento del
vertice dell'amministrazione comunale - precisano - rispediamo
al mittente le provocazioni riguardo a possibili privatizzazioni
di aziende "municipalizzate" apparse sulla stampa e presentate
come la soluzione al buco di bilancio del Comune di Roma". "In
questi anni - concludono - il sindacato e soprattutto i
lavoratori di queste aziende hanno contribuito non poco al
risanamento: è improponibile chiedere loro un nuovo sforzo,
soprattutto se si considera la loro totale estraneità alla
cattiva gestione appena richiamata". 

Da Omnia Roma 


lunedì 6 settembre 2010

Riforma fiscale, Cisl e Uil mobilitate il 9 ottobre

da conquiste del lavoro.it - (6 settembre 2010) - 


Cisl Uil scenderanno in piazza il 9 ottobre a Roma per chiedere una "svolta nella politica economica a partire dalla riforma fiscale". "Oggi più che mai - spiega Raffaele Bonanni, nel corso della riunione congiunta delle segreterie confederali dei due sindacati che si è tenuta ieri nella sede di Via Po - abbiamo bisogno di stare in campo con le nostre parole d'ordine. Parole d'ordine che dobbiamo rilanciare per distinguerci dalla politica e per stimolarla ad affrontare le questioni che noi poniamo". Su tutte la riforma fiscale, tema su cui la Cisl insiste da molto e rispetto al quale ha già ottenuto risultati significativi. Ma in piazza Cisl e Uil porteranno anche altre battaglia: la "lotta agli sprechi e alle inefficienze e l'avvio delle riforme di sistema". Unica chiave, sottolinea il leader della Cisl, per "recuperare risorse per il Paese". La manifestazione di Roma sarà, dunque, un chiaro messaggio a tutte le forze politiche e sociali. "Dimostreremo - afferma Luigi Angeletti - che, non solo chiudiamo accordi come quello di Pomigliano, ma che agiamo anche 'fuori dalla fabbrica'. Mostreremo di saper gestire la politica sindacale, coagulando tutte le forze politiche e sociali che vogliono fare la riforme". Cominciando, appunto, dalla riforma fiscale. Tema che sarà al centro del Comitato Esecutivo della Cisl convocato con procedura di urgenza per il 13 settembre. L'obiettivo di fondo resta quello fondamentale per Via Po: un fisco più giusto e una lotta all'evasione fiscale più forte. Una idea che non dispiace affatto agli industriali. Infatti, per la Marcegaglia, tutte le iniziative "che vanno nella direzione di contrasto all'evasione fiscale sono da condividere".
Certo alle parole devono seguire i fatti e questo succederà se anche artigiani, e commercianti, riuniti inRete imprese italiane, aderiranno a quella che potrebbe diventare una manifestazione senza precedenti per il nostro Paese. Oltre al fisco, il presidente di Confindustria ha chiesto anche un nuovo Patto sociale per aumentare produttività e salari, come passo essenziale per rendere competitive le imprese italiane mentre, riguardo al governo, ha rilevato che "non c'è una visione e una volontà veramente di lavorare su tutti i punti che riguardano la crescita". Anche su questo questione positiva la risposta di Bonanni: "Bisogna fare quel patto che evocava Marchionne l'altra settimana". Infine la posizione della Cgil: il segretario confederale Danilo Barbi si è detto disponibile al rilancio di una iniziativa unitaria per un fisco più giusto ma da perseguire "in maniera seria, anche con un impegno vertenziale di medio periodo del sindacato, e non certo con sortite improvvisate".

domenica 29 agosto 2010

CISL Lazio: corso "Identità e valori della CISL"


Proseguendo nel programma formativo 2010 la CISL Lazio ha predisposto un nuovo corso questa volta rivolto a nuovi delegati, militanti e candidati CISL nei rinnovi delle RSU.

Il corso, il cui tema sarà Identità e valori della CISL”, si svolgerà dal 4 al 7 ottobre prossimi a Sabaudia, presso l'Hotel Oasi di Kufra.

Il target del corso è: giovani, nuovi delegati e militanti, candidati RSU con particolare attenzione a garantire un'adeguata presenza femminile.

Le iscrizioni tramite le proprie strutture di categoria devono essere presentate entro e non oltre il 15 settembre prossimo.

Bonanni: "Dal Presidente della Repubblica un invito per tutti alla responsabilità"


"E' apprezzabile e condivisibile l'invito, autorevole e moralmente argomentato, del Presidente della Repubblica rivolto alla Fiat a rispettare l'ordinanza cautelare del giudice, reintegrando pienamente i lavoratori dello stabilimento di Melfi. Così come è importante il richiamo espesso oggi da Monsignor Bregantini per la Cei a salvaguardare in primo luogo i diritti della persona". Lo sottolinea in una nota il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni. "Tuttavia è altrettanto importante l'auspicio, opportunamente espresso dallo stesso Napolitano, perché si creino le condizioni per un confronto pacato e costruttivo sugli investimenti annunciati dalla Fiat e sul futuro delle relazioni industriali nel contesto di una competizione globale sempre più aspra. Per queste ragioni, non bisogna strumentalizzare le parole del Capo dello Stato, che da garante della Costituzione, ha voluto richiamare la Fiat ed il sindacato ad uno scatto di responsabilità. Speriamo che l'appello del Presidente della Repubblica sia ora raccolto dalla Fiat ma anche dalla Cgil, per arginare le posizioni estremistiche e discutere insieme a Cisl, Uil e gli altri interlocutori istituzionali, l'assetto più confacente al sistema produttivo italiano. Le risorse umane devono essere ben impiegate, come ci insegna anche la parabola dei talenti, in una logica di responsabilità, partecipazione e rispetto della comunità".